Femm du pass
Carate, comune della provincia di Monza e Brianza. Il territorio è compreso tra i 215 e i 299 metri s.l.m. Alcuni fanno derivare il toponimo “Carate” dal nome latino di persona “Carus” con l’aggiunta del suffisso -ate, altri dalla centuria quadrata “quadratea”, termine usato per la misurazione dei terreni agricoli.
Basilica dei Santi Pietro e Paolo
Via Cavour 28, – Carate B.za (Mb), fraz. di Agliate
Riconducibile ai secoli IX-X la Basilica ed il Battistero, curiosamente costruito con nove lati, costituiscono uno dei più interessanti esempi di architettura romanica in Brianza. La semplice facciata sulla quale si aprono i tre ingressi, rivela la suddivisione dello spazio interno. Sotto il presbiterio, notevolmente sopraelevato rispetto al piano della Chiesa, è stata ricavata una cripta. Il campanile è della fine dell’Ottocento.
Orari
9.00 – 11.30
14.00 – 18.00
Come arrivare
dal Ristorante La Piana, con l’auto 5 minuti, scendendo verso il borgo di Agliate, si oltrepassa il ponte sul Lambro, dopo pochi metri si trova un comodo parcheggio.
E’ raggiungibile anche a piedi lungo un percorso dotato di comodo marciapiede lungo il fiume Lambro.
Villa Cusani Confalonieri
Via Caprotti 7, Carate B.za (Mb)
In epoca medievale il sito ospitava strutture difensive; la villa venne costruita nel ‘600, per poi venire ampiamente modificata nei secoli successivi. Oggi, di proprietà comunale, ospita la biblioteca civica ed eventi culturali, il vasto parco che la circonda è aperto al pubblico: si distingue per il bel giardino all’italiana.
Orari
da martedì a domenica
da novembre a marzo 8,30 – 18.00
da aprile a ottobre 8.30 – 19.00
lunedì chiuso
Come arrivare
dal Ristorante La Piana, a piedi 5 minuti, percorrendo Via Dante Cesana, ingresso dietro la Chiesa Prepositurale.
Prepositurale dei Santi Ambrogio e Simpliciano
Di antichissima origine, la chiesa attuale è frutto di un pesante intervento effettuato sulla precedente chiesa romanica tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800. La torre campanaria, invece, una delle più belle della Brianza, ha mantenuto i lineamenti romanici originari. La scenografica scalinata è stata realizzata negli anni ‘30 del 1800, mentre una cinquantina di anni dopo fu completata la facciata. L’interno, dalla solenne impronta neoclassica dovuta soprattutto dell’architetto Simone Cantoni; la decorazione dei soffitti, è merito del pittore Davide Beghè, nel 1899.
Sulla piazza della chiesa, la statua del santo Anatalone, che regge una croce, si innalza alla sommità di una elaborata colonna barocca in pietra molera, retta a sua volta da un basamento granitico. La statua potrebbe risalire all’inizio del Settecento.
Oratorio di Santa Maria Maddalena
Annesso alla villa Cusani Confalonieri, l’oratorio fu costruito alla fine del Quattrocento per volontà di frate Gabriele Del Bene, personaggio importante nella Milano dei Visconti e degli Sforza. L’edificio, a una sola navata, dalla semplice facciata a capanna con elementi decorativi in cotto, presenta i lineamenti tipici dell’architettura gotica. Pregevoli le due chiavi di volta in marmo. All’interno un pregievole dipinto dell’artista Loghettinese, Angelo Fumagalli. Nell’anno 2017, per volontà comunale, sono state completamente ristrutturate le vetrate, precedentemente rovinate.
Oratorio della Madonna di San Bernardo
Nel 1500 lungo la strada che ancora oggi da Verano porta ad Agliate, nel punto dove oggi sorge il Santuario della Madonna di San Bernardo, esisteva una piccola cappelletta dedicata a San Bernardo che, oltre ad essere espressione della genuina religiosità popolare, serviva da riparo in caso di maltempo ai viandanti che passavano per quelle strade.
La cappellina aveva grosse mura robuste ed internamente era ornata con figure di santi, tra le quali certamente non mancava quella di San Bernardo al quale era dedicata. Tale dedicazione era probabilmente dovuta alla presenza in Carate già dal 1200 dell’Ordine religioso degli Umiliati i quali avevano per San Bernardo, che aveva esteso le prime regole del loro ordine, una grande venerazione mentre nutrivano per la Madonna una particolare devozione. Infatti sulla parete frontale interna della piccola cappelletta che serviva da luogo di preghiera e da riparo, un ignoto pittore aveva dipinto una Madonna in trono in veste bianca e manto rosa. Incoronata dagli angeli, la Madonna dai biondi capelli reggeva sul braccio sinistro il Bambino avvolto in un vestito giallo e nella mano destra stringeva un ramo fiorito. Talentuoso l’ignoto artista, aveva saputo dare alla figura della Vergine una certa maestosità, una grazia ed uno sguardo dolce che piacquero ai caratesi ed ai viandanti. Parliamo del 1500 perché abbiamo testimonianza di una trave di pietra ora posizionata sulla parete destra entrando, prima architrave della porta di ingresso che recita così “Questa chiesina già eretta in nome di San Bernardo, con prodigi in seguito operati dalla Beatissima Vergine, fu con oblazioni ampliata ed adornata 1589 IV novembre”.
Il Cardinale Federico Borromeo nella sua visita pastorale del 1619 intitolò questo Oratorio alla Madonna e a San Bernardo, trasformandolo così in Santuario Mariano.
Dal 1850 agli inizi del 1900, Carate poteva godere di un discreto sviluppo economico. Fu in quel periodo che, alcuni facoltosi, chiesero l’autorizzazione al Comune di poter ristrutturare il Santuario impegnandosi anche a migliorare la viabilità esterna. Fatte le strade, si accorsero che il Santuario ispezionato da persona molto competente, non poteva essere solo ristrutturato, ma fu necessario demolirlo per ricostruirlo esattamente come era. Venne però salvaguardato il dipinto, e ricollocato sull’altare della nuova costruzione
Nel 1952 la chiesetta si arricchiva di una pregevole Via Crucis in cotto, donata dallo scultore Santo Caslini. Opera di notevole valore artistico, che ancora oggi orna le pareti della suggestiva chiesetta e onora questo sensibile ed affermato artista caratese.
Nel 1963 le tre piccole campane da tempo incrinate vennero sostituite da un nuovo armonioso concerto di do di cinque campane, donate da titolari di aziende caratesi.
Il Rione Loghetto e la sua Madonnina
Loghetto deriva dal latino “locus” (luogo) e, guarda caso, negli anni della dominazione dei Franchi (IX secolo) Carate era nota come “locus Carate” e lo fu almeno per altri due secoli. E’ senza dubbio, unitamente al centro storico, il rione più antico. Il Ristorante La Piana e l’annessa locanda, si trovano all’interno di un cortile tra via S. Simpliciano e Via Pietro Zappelli. Molto antica è la via S. Simpliciano dove un tempo sorgeva la parrocchiale di San Simpliciano della quale si sa che esisteva già nel 1289 e fu abbattuta cinque secoli più tardi, quando le due parrocchie di S. Ambrogio e S. Simpliciano furono unite. I cortili di via S. Simpliciano sono stati edificati tra il XVII e il XIX secolo; affaccia su vicolo S. Simpliciano (anticamente vicolo Chiuso) villa Battaglia Formenti ricostruita in stile romantico su una precedente villa secentesca, ai giorni nostri completamente ristrutturata. Villa Battaglia Formenti era adiacente a quella dei Confalonieri Strattman, ora Clinica Zucchi. Via Pietro Zappelli (anticamente vicolo dei Campi) è stata dedicata al beato Zappelli, filantropo locale, proprietario di beni a Carate e a San Salvatore a Seregno: a lui la costruzione più antica del rione, l’Ospedale dei Poveri, situato in via Nazario Sauro, fatto edificare nel XIII secolo. L’edificio è ancora visibile e ben ristrutturato, facilmente riconoscibile all’esterno da una splendida bifora e dalla torretta, con destinazione ora abitativa. Infine Via Dante Cesana (ex Contrada Nuova), dedicata ad uno dei tre partigiani caratesi, fucilato a Pessano: un tempo vi transitava il tram per Monza, collega piazza IV Novembre con Largo Cairoli. Proprio qui sorge la cappella della Madonna del Loghetto eretta dai caratesi nel 1855 e, successivamente, trasportata nel 1890, allorchè fu vinto definitivamente il colera, apparso nel 1836. Nel 1999 su posta a fianco della cappella l’opera “Abbraccio cento per cento” dell’artista Loghettinese, ma di fama internazionale, Lorenzo Piemonti.