Peperone di Voghera

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Peperone di Voghera nome dialettale, Püvrón biänc äd Vugherä

Il peperone veniva coltivato a Voghera già dalla seconda metà dell’800. La diffusione di questa coltura ebbe il suo culmine tra il 1920 e il 1940 negli orti limitrofi al torrente Staffora. La notevole produzione ne consentì anche l’esportazione verso la Germania.

Purtroppo la coltivazione intensiva e circoscritta nell’area alimentò la proliferazione di specie fungine tipiche dei terreni argillosi che, verso gli anni ‘50, portarono alla progressiva diminuzione della vitalità delle piante.

Grazie a coltivatori tenaci e appassionati, il peperone trovò un nuovo habitat naturale nei terreni limo-sabbiosi vicino al Po.
Dalla metà del ‘900 la principale area di coltivazione è Ghiaie di Corana, lì lo si coltiva ancora oggi.
E’ riconosciuto prodotto dell’Arca del Gusto da Slow Food.

Caratteristiche: Il Peperone di Voghera è di forma regolare, quasi cubica, con quattro costolature di cui una più prominente. E’ di media grandezza, trilobato o quadrilobato, con apice leggermente infossato, polpa fine, compatta e dolce. E’ di colore verde molto chiaro, per questo denominato da sempre “bianco di Voghera”: durante la maturazione il verde diventa giallo intenso con sfumature aranciate ma la polpa sottile resta consistente e mantiene le sue caratteristiche.

Stagionalità: si semina a metà febbraio e si raccoglie nel mese di luglio inoltrato.

…ed al palato ?
Il sapore è dolce e delicato, grazie ad un elevato contenuto di zuccheri e ad una ridotta percentuale di acqua che lo rende molto digeribile. Le costolature possono essere piccanti ma, se rimosse, la polpa rimane dolce.

Ecco alcune nostre preparazioni: nella prima immagine “Risotto al Peperone di Voghera De.Co.*” ; nella seconda “Crostatina integrale, cremoso alla Mascherpa d’Alpe della Valsassina, Peperone di Voghera De.Co.* in agrodolce e arrostito”