Lonzino di fico presidio Slow Food

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STAGIONALITA’: I fichi sono raccolti ed essiccati da agosto a settembre, ma il lonzino può essere reperito tutto l’anno.

PRODOTTO e ZONA DI PRODUZIONE: Lonzino di Fico, zona dei Castelli di Jesi media Vallesina (provincia di Ancona).

Il Presidio riunisce gli ultimi produttori di questo piatto tradizionale della cucina contadina, per valorizzarlo e recuperare la coltivazione dei fichi di quelle zone, soprattutto quelle varietà espulse dal mercato perché poco produttive e troppo delicate, ma che costituiscono un grande patrimonio di biodiversità.
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Il Presidio è sostenuto dalla Regione Marche.

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LONZINO DI FICO

Un tempo nelle campagne marchigiane, in particolare nella Vallesina, si coltivavano fichi in abbondanza e maturavano tutti insieme poco prima della vendemmia. I contadini li conservavano in mille modi e proprio così nacquero i salamotti dolci di fichi. Legati con un filo di spago o di lana duravano tutto l’inverno, fino a primavera, accompagnando le merende dei ragazzini e i fine pasto delle feste.

I fichi utilizzati nella preparazione sono i Dottati oppure i Brogiotti, seccati dopo l’abbondante raccolto di fine settembre, vengono amalgamati ad altri ingredienti quali mandorle, piccoli pezzi di noce e semi di anice stellato. Talvolta impastati con un poco di sapa (mosto di uva sobbollito a lungo) o mistrà (liquore ottenuto dalla macerazione di frutti di anice nell’alcool) e avvolti in foglie di fico, diventano “lonze” o “lonzini”.

Il lonzino tagliato a fettine, alla vista si presenta come un impasto fine di fichi secchi macinati, con presenza di mandorle e noci. Al naso si sente immediatamente la frutta matura con una nota avvolgente di anice. Al palato deve risultare morbido e armonico.

Descrizione del piatto: Lonzino di fico con Strachitunt dop di Artavaggio estate 2017 e gocce di caramello al balsamico.